Mi chiamo Claudia e sono la mamma di due splendidi bambini, Federico ed Andrea.
Federico oggi avrebbe i capelli biondi ed un simpatico profilo su Facebook.
Andrea ha i capelli neri ed ancora dá la caccia alle lucertole.
Federico, appena compiuti i tre anni si è ammalato.
Leucemia, ci hanno detto i medici.
Ho preso mio figlio, l’ho stretto forte e, insieme, abbiamo iniziato il cammino della speranza.
L’ospedale è diventato la nostra casa: farmaci al posto delle caramelle, aghi al posto delle matite.
La nostra vita ha perso colore, adattandosi alle tonalità sbiadite delle pareti del reparto e delle lenzuola quasi grigie.
Una malinconica cupezza, illuminata a tratti dall’arrivo dei volontari che – dopo il lavoro e gli impegni quotidiani – trovavano la forza e la passione per far giocare i bambini ammalati.
Nemmeno immaginavo che esistessero persone così.
Con loro entravano i colori, Federico ritrovava il sorriso e io potevo alzarmi dalla sedia a sdraio, diventata ormai il mio scomodo bozzolo, e concedermi una tregua.
Prendere un caffè.
Riordinare i pensieri.
Piangere senza farmi vedere.
Alla fine Federico si è arreso.
Io no.
Nel corso del nostro viaggio insieme ho visto scoppiare famiglie, incapaci di gestire la malattia e la sofferenza.
Ho visto un papà perdere il lavoro perché non voleva lasciare il figlio da solo. Ho visto il vuoto.
Ho deciso che non volevo più vedere queste cose.
E ho capito che gli angeli esistono, solo che noi li chiamiamo volontari.
Casina dei Bimbi nasce alla fine del viaggio. Ma è anche un viaggio che continua: a crescere, a reinventarsi, a fare la differenza negli ospedali, sul territorio, nelle scuole.
Siamo ormai più di 200 volontari, ma non bastiamo mai.
Se vuoi darci una mano, essere un volontario o sostenerci, anche tu farai la differenza per questi bambini.
E per Federico.